Ciao Mimì", golden boys in chiesa

AVELLA - I compagni della Golden Boys, la squadra di calcio in cui si dilettava a giocare da difensore, non lo hanno abbandonato neanche nel giorno della morte. Indosso le tute bianche e blu ed una scritta “Ciao Mimì”, hanno voluto portare in spalla la bara di Domenico Montanile, l’operaio morto domenica scorsa dopo la caduta in un cantiere il 9 novembre, nella Chiesa di San Pietro. Poi, ancora a piedi, mentre un tempo compassionevole risparmiava la pioggia durante il mesto corteo, hanno accompagnato il loro amico e compagno di squadra fino al cimitero avellano. In prima fila, ammutolita dal dolore e composta nel suo dignitoso silenzio, la moglie Emilia, che ha voluto sottrarre i suoi bambini, Clorinda di 11 anni e Sabato, appena due, allo strazio della cerimonia funebre. Tantissima gente, volti commossi e molte, tante parole, in ricordo del 43enne, ennesimo martire nella quotidiana “guerra” della sicurezza sul lavoro. Gli amici gli hanno scritto un ultimo commovente messaggio:” Ricorderemo per sempre il tuo sorriso aperto, la tua voglia di giocare, le tue prese in giro. Ricorderemo la tua forza quando giocavi, persino i calci che prendevamo da te in campo. Sarai per sempre con noi.”. In chiesa anche l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Salvi, ma nessun rappresentante sindacale. E nessuno ha nemmeno sfiorato la tragedia avvenuta in quel cantiere di Mugnano, si è preferito ricordare Mimì nei suoi gesti e nel suo impegno per i ragazzi del paese. Anche se la famiglia, che ha già incaricato due legali per seguire lo sviluppo delle indagini, ha chiesto che venga fatta completa chiarezza sull’accaduto. Il parroco di San Pietro, Don Michele, ha cercato di offrire un conforto cristiano attraverso la sua omelia:” La tempesta che ha colpito questa famiglia, deve comunque lasciare il posto alla gioia della resurrezione. Perché anche se abbiamo pregato tanto per la guarigione di Domenico, ora che è venuto a mancare sappiamo che è ancora più presente e vivo tra noi”. Dalle 15 alle 17, mentre si svolgevano le esequie, la comunità avellana ha rispettato il lutto cittadino chiesto con ordinanza dal sindaco Salvi.
IlNolano.it

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