MARIGLIANO: CADE L’AMMINISTRAZIONE CORCIONE
5 Novembre 2008
- “Nella giornata del 4 novembre, l’amministrazione cadrà”. Aveva sentenziato qualcuno. Era stato anticipato quello che è accaduto. Evidentemente, i diciassette consiglieri dimissionari si era accordati. A pensarci bene, qualcosa di anomalo era nell’aria. Non erano passati inosservati i movimenti di alcune persone. Eppure, così tante volte si era detto che il sindaco sarebbe stato sfiduciato, che la soffiata è stata presa sotto gamba.
Molto chiaro il capogruppo di “Uniti per Marigliano”, Celestino Beneduce: “Gli scenari sono cambiati radicalmente rispetto all’elezioni. Le forze di maggioranza e di opposizione non era più le stesse. Mancava, inoltre, a nostro avviso, un reale programma politico. Chi ha sostenuto la maggioranza pensato di poter andare avanti fino alla fine ha sottovalutato l’importanza di partiti politici all’interno del governo locale. Avremmo potuto presentare una mozione di sfiducia. Non saremmo, però, riusciti a risolvere la questione prima di un altro mese. I tempi si sarebbero dilatati.Abbiamo preferito rimettere nuovamente le decisioni agli elettori”.
Il capogruppo di Alleanza Nazionale Michelangelo Mocerino Esposito afferma: “si era capito che sarebbe finita così. Avevano una maggioranza bulgara all’indomani delle elezione della primavera 2005, ma le divergenze di opinione al loro interno erano troppe. Sono prevalse le contrapposizioni sugli interessi della città. Ai cittadini l’ardua sentenza”.
Pasquale Monda ammette: “La scelta che abbiamo fatto Giacomo Giuliano ed io, non può essere assimilata ad una scelta del gruppo Udeur. Nessun altro ha sottoscritto l’atto di dimissioni e non si è espresso in tal senso neanche il segretario di partito”. Il presidente del Consiglio Comunale (quota Mpa) asserisce: “Credevamo tanto nell’amministrazione. Le logiche di arrivismo personale di alcuni personaggi hanno, però, messo in discussione l’operato della compagine venuta fuori dalle amministrative del 2005. E’ una triste pagina della storia della città. Ora, speriamo in un futuro di stabilità e di buon governo”.
Sul fronte della maggioranza, suonano a vuoto i telefoni di esponenti del Partito Democratico. Spenti anche i cellulari del capogruppo dell’Udc, Michelangelo Mariani. Nessuna possibilità di interloquire con il capogruppo del gruppo misto, Giovanni Monda.
LA CADUTA DELL’AMMINISTRAZIONE CORCIONE
- “Nella giornata del 4 novembre, l’amministrazione cadrà”. Aveva sentenziato qualcuno. Era stato anticipato quello che è accaduto. Evidentemente, i diciassette consiglieri dimissionari si era accordati. A pensarci bene, qualcosa di anomalo era nell’aria. Non erano passati inosservati i movimenti di alcune persone. Eppure, così tante volte si era detto che il sindaco sarebbe stato sfiduciato, che la soffiata è stata presa sotto gamba.
Molto chiaro il capogruppo di “Uniti per Marigliano”, Celestino Beneduce: “Gli scenari sono cambiati radicalmente rispetto all’elezioni. Le forze di maggioranza e di opposizione non era più le stesse. Mancava, inoltre, a nostro avviso, un reale programma politico. Chi ha sostenuto la maggioranza pensato di poter andare avanti fino alla fine ha sottovalutato l’importanza di partiti politici all’interno del governo locale. Avremmo potuto presentare una mozione di sfiducia. Non saremmo, però, riusciti a risolvere la questione prima di un altro mese. I tempi si sarebbero dilatati.Abbiamo preferito rimettere nuovamente le decisioni agli elettori”.
Il capogruppo di Alleanza Nazionale Michelangelo Mocerino Esposito afferma: “si era capito che sarebbe finita così. Avevano una maggioranza bulgara all’indomani delle elezione della primavera 2005, ma le divergenze di opinione al loro interno erano troppe. Sono prevalse le contrapposizioni sugli interessi della città. Ai cittadini l’ardua sentenza”.
Pasquale Monda ammette: “La scelta che abbiamo fatto Giacomo Giuliano ed io, non può essere assimilata ad una scelta del gruppo Udeur. Nessun altro ha sottoscritto l’atto di dimissioni e non si è espresso in tal senso neanche il segretario di partito”. Il presidente del Consiglio Comunale (quota Mpa) asserisce: “Credevamo tanto nell’amministrazione. Le logiche di arrivismo personale di alcuni personaggi hanno, però, messo in discussione l’operato della compagine venuta fuori dalle amministrative del 2005. E’ una triste pagina della storia della città. Ora, speriamo in un futuro di stabilità e di buon governo”.
Sul fronte della maggioranza, suonano a vuoto i telefoni di esponenti del Partito Democratico. Spenti anche i cellulari del capogruppo dell’Udc, Michelangelo Mariani. Nessuna possibilità di interloquire con il capogruppo del gruppo misto, Giovanni Monda.
LA CADUTA DELL’AMMINISTRAZIONE CORCIONE
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