Maxi-truffa dei medici tra Nola, Somma Vesuviana e Ottaviano: ecco il ruolo dei politici coinvolti - Retenews24 | Retenews24

Medici con la passione per la politica. Almeno quattro degli indagati della maxi inchiesta sulle truffe alle assicurazioni hanno un passato ed un presente nella vita amministrativa dei comuni nolani e vesuviani. E’ il caso del medico, fisiatra, Celestino Allocca, 38 anni, figlio del sindaco di Somma Vesuviana Raffaele. Il giovane medico, lavora presso la clinica Santa Maria del Pozzo di Somma ed è coinvolto nell’inchiesta per più episodi. Almeno 24 i casi riscontrati da carabinieri e finanzieri in cui dai testimoni o dalle pratiche emerge il suo nome. Referti firmati da lui, eppure non aveva mai visitato alcuni dei pazienti citati. Come emerge dall’ordinanza scritta dal Gip Giuseppe Sepe, ad alcuni testimoni è stato chiesto se erano stati mai visitati dal dottor Allocca o fossero mai stati nella clinica (così come attestavano i referti). “No, mai sentito nominare. No, non so neanche dove si trovi”. La risposta ripetuta da tutti. In particolare gli inquirenti hanno accertato che il professionista per un’attestazione favorevole ad un cliente dell’avvocato Nunzio Cerciello, per un incidente del settembre 2008, “nella qualità di pubblico ufficiale esercente la professione sanitaria presso la clinica convenzionata con il s.s.n. “Casa di Cura S. Maria del Pozzo” di Somma Vesuviana, al fine di compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, consistito nella redazione della falsa documentazione sanitaria già sopra indicata, riceveva dall’avv. Cerciello un compenso in danaro non meglio quantificato”.  Stesso discorso per Francesco Coppola, 49 anni, medico in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola destinatario di una delle misure cautelari , già consigliere comunale con la Margherita a Somma Vesuviana, si era candidato al consiglio anche alle ultime elezioni amministrative del maggio scorso nella lista civica “Polis” poi esclusa dalla competizione elettorale. Dall’ordinanza si evince che nell’attestare alcune lesioni ad una paziente, nel maggio del 2010, aveva compiuto “un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, consistito nella redazione dei falsi referti ospedalieri già sopra indicati, riceveva dalla Manzi e dal Muto (due avvocati, ndr) un compenso in denaro non meglio quantificato”. Poi c’è Francesco Salierno, 58 anni, ex assessore ad Ottaviano con i Democratici di Sinistra come alcuni suoi colleghi aveva attestato la prosecuzione o l’aggravamento della “condizione patologica scaturita dal verificarsi dei presunti sinistri, redigendo le suddette relazioni su indicazione dei legali, direttamente o per il tramite dei procacciatori, che fornivano loro i dati necessari per la compilazione delle relazioni, nonché precise indicazioni sulla durata della malattia”, su indicazione dell’avvocato Rossella Ranieri. Ed infine nell’indagine finisce anche un altro esponente politico del Pdl nolano: Maria Antonietta Napolitano, medico in servizio al pronto soccorso nell’ospedale civile di Nola. Napolitano ha ricoperto il ruolo di coordinatrice delle pari opportunità del Pdl a Nola. 
Retenews24

Commenti

Post più popolari